Stop ai problemi della Medicina del Lavoro

Un nuovo approccio per trasformare un costo inutile in un fattore di produttività per la tua azienda

La nostra conversazione tipo era: «Servizio di segreteria telefonica. La persona da lei chiamata non è al momento raggiungibile. Si prega di lasciare un messaggio dopo il segnale acustico… biiiiip».

Mai una volta che si facesse trovare nel momento del bisogno. E dire che lo avevo scelto io come medico del lavoro della mia attività: se c’era da prendersela con qualcuno per tutto lo stress che mi stava causando non avevo che da puntare il dito contro me stesso.

Eppure, nonostante la storia della segreteria non fosse certo l’unico appunto che gli si potesse fare, ce n’ho messo di tempo per rendermi conto di quanti problemi mi stesse causando. Forse perché era un po’ il mio medico del lavoro storico, me l’aveva addirittura indicato mio padre come persona di fiducia.

Infatti, per molto tempo, ho ingoiato rospi su rospi, sopportando l’insopportabile per paura e pigrizia di cambiare, del tutto ignaro che dietro a quella serie di piccoli disagi, ci fosse in realtà un sistema sbagliato che mi stava facendo volatilizzare montagne di soldi.

CHI SONO – Mi chiamo Lorenzo Baù e dopo diversi anni nel settore della formazione e della consulenza in tema di sicurezza, ho rivolto il mio sguardo di imprenditore al campo della salute sul lavoro. In questi anni a contatto quotidiano con le aziende clienti, ho registrato i loro continui problemi, ritardi e disagi vari legati al rapporto col proprio medico del lavoro. Ne ho fatto tesoro e, confrontandomi coi più avanzati metodi di gestione propri delle big corporations, ho ideato il primo metodo per mettere veramente a frutto l’investimento delle pmi in medicina del lavoro.

Al confronto di quello che in questi anni hanno dovuto udire le mie orecchie, l’irreperibilità telefonica del mio vecchio medico del lavoro ereditato da mio padre è davvero un’inezia. Non c’era infatti titolare, RSPP, o responsabile delle risorse umane delle piccole e medie aziende mie clienti che non avesse da lamentarsi con il proprio medico competente o, in generale, con il mondo intero per via della scarsa qualità del servizio di sorveglianza sanitaria di cui si avvalevano.

Ne ho rincuorati parecchi di colleghi imprenditori totalmente in balìa delle lune del medico del lavoro di turno e di lavoratori che, fiutando il suo pressapochismo, provavano ad approfittarsene bellamente.

E così mi chiedevo: ma con tutti i problemi, le seccature, gli imprevisti e le incombenze varie che dobbiamo affrontare ogni giorno per mandare avanti la nostra attività, perché almeno il medico del lavoro non può remare dalla nostra parte? Invece no, spesso, svolgendo male il servizio per cui è profumatamente pagato, altro non è che l’ennesima fonte di stress, di perdita di tempo, di spesa inutile e infruttuosa.

Nella mia ingenuità, ho sempre pensato invece che il medico competente dovesse essere un problem solver, qualcuno che, lavorando sulla prevenzione, ti evita certi problemi, oppure che, quando inevitabilmente insorgono, li fa suoi, li gestisce per te e li risolve senza farti addentrare troppo nel caso specifico. Perché, ovviamente, chi guida o ha un ruolo di responsabilità in un’azienda ha ben altro da fare.

Insomma, dovrebbe essere un prezioso alleato, un consulente aziendale, un uomo di fiducia che tutelando la salute dei lavoratori fa insieme a te gli interessi dell’azienda. Invece, purtroppo, la gestione di Salute e Sicurezza sul Lavoro, in particolare per quel che riguarda la medicina, è spesso problematica e rappresenta, nostro malgrado, l’ennesima freccia conficcata nel nostro fegato.

Un destino segnato?

PROBLEMI –  “Buongiorno, stiamo aspettando da circa un’ora il Dottore per la riunione periodica. Al cellulare non risponde. Sa per caso se è in arrivo, se è bloccato nel traffico? Io tra poco avrei un appuntamento…”.

Alle mie parole l’anziana segretaria del dottore è letteralmente caduta dalle nuvole. Altro che traffico, con tutta probabilità quella manco gli aveva passato l’appuntamento nella mia sede. Va da sé che quel giorno il Dottore non sarebbe mai arrivato. Io, l’RSPP e l’RLS avevamo perso una mattinata di lavoro.

Quella è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso, l’ultima delle volte in cui ho subito le mancanze di un servizio costoso e senza alcun ritorno positivo».

È da buchi clamorosi come questi, infatti, che ho iniziato a spalancare gli occhi per quel che riguarda il servizio di medicina del lavoro di cui hanno bisogno e che meritano le aziende che hanno realmente a cuore la salute dei loro dipendenti e che guardano al futuro con un briciolo di lungimiranza.

Avendo a che fare ogni giorno con questo genere di problemi, ho notato anzitutto una diffusa irritazione dovuta alle troppe ore perse in sala d’attesa dai lavoratori prima di effettuare la visita per l’idoneità alla mansione: visita-lampo da 5 minuti in mezzo a 4 ore di relax, chiacchiera e giochi sul telefono. La ricreazione più lunga della storia, ovviamente pagata come da contratto.

Ricorrente era anche la situazione in cui, contrariamente a quanto promesso (e preventivato), all’azienda nessuno segnalava mai le visite periodiche in scadenza (alcuni dipendenti non vedevano il dottore da tre anni) e quindi solo dalla fortuna dipendeva il fatto di prendere una multa o meno. I meno fortunati, infatti, ricevuta la visita dell’Ispettorato del Lavoro, si sono beccati una bella multa a tre zeri per mancate visite mediche. Lagnatisi al mio cospetto di esperto di salute e sicurezza sul lavoro, non ho potuto però far notare loro come, nella sfortuna gli fosse pure andata pure bene: con le modifiche al Decreto 81/08 del Jobs Act (2017), essendo la mancanza riferita a oltre 10 lavoratori, avrebbero buscato una sanzione dall’importo triplicato.

Ma i vertici di frustrazione sono stati raggiunti da alcuni datori di lavoro che hanno avuto a che fare con medici dalla professionalità piuttosto dubbia. Sembrava che fossero pagati o dai cosiddetti centri convenzionati presso i quali inviavano spesso e volentieri i lavoratori per visite specialistiche carissime delle quali nessuno ha mai capito l’utilità, o direttamente dalla concorrenza.

Intanto, in modo molto pilatesco, nella sala visite fioccavano le inidoneità, tanto che alla fine non si sapeva più cosa far fare a questi “inidonei”.

Diversi mi hanno riportato fondati sospetti di come il medico mettesse i lavoratori contro di loro. Venivano guardati storto, senza capirne il motivo. Conseguentemente il clima in azienda si faceva molto teso e infatti i risultati non tardavano a calare.

Era come se il medico facesse squadra a sé, oppure comunella coi lavoratori contro il loro datore, diventando così una sponda per i più indolenti, per i più furbi.

In ultimo mi ricordo le lamentele di chi più che un medico del lavoro, credeva di pagare il medico di famiglia dei dipendenti: ogni richiesta di visita era valutata come correlata ai rischi professionali e quindi effettuata a spese dell’azienda, anche quelle di coloro che conducevano palesemente una vita privata dissoluta e tutt’altro che salutare.…

IL SEGRETO – Sono praticamente certo che, se hai la responsabilità della salute di altre persone nel tuo lavoro, siano collaboratori o dipendenti, uno o più di questi problemi che ho presentato poc’anzi ti suonano familiari.

So che è così, perché purtroppo in Italia, soprattutto in certi ambienti, c’è ancora quella mentalità che oppone i lavoratori al proprio “padrone” in un perenne conflitto tra chi deve lottare per far valere i propri diritti, anche in tema di salute, e chi invece vuole negarglieli o comprimerli, puntando solo al profitto.

È chiaramente una visione del mondo superata, non certo la migliore per affrontare la competitività del mercato attuale. Anzi, diciamocelo pure: è proprio una zavorra mentale che pesando sulla tua azienda non le permette di decollare secondo le sue reali potenzialità.

La verità è che siamo tutti sulla stessa barca e, volendo ragionare solo per pura convenienza, remare dalla stessa parte è interesse di tutti.

Non sto qui a tediarti sulle cause di questa situazione, ti anticipo solo che prendersela coi lavoratori non ha alcun senso.

Se mai, è al modo di lavorare di alcuni medici del lavoro e di alcune organizzazioni cui si appoggiano che bisogna rivolgersi, ma soprattutto a chi, ancora, minimizzando l’importanza del servizio di sorveglianza sanitaria (“vabbè tanto per quello che serve”),
si mette in casa qualcosa di inadatto, dannoso, tossico.

Quindi, come primo consiglio utile di una rubrica in cui te ne fornirò parecchi e sempre più circostanziati, prendi questa perla:

l’efficienza organizzativa del servizio di medicina del lavoro è il Sacro Graal per aziende come la tua.

Il primo passo è rendersi conto che un medico non vale l’altro, ma uno può fare il male e avviare una catena di negatività dal suo cattivo operato, un altro può fare davvero la differenza per la crescita di un’attività, innescando una serie di benefici diretti e indiretti che andrà poi ad autoalimentarsi.

In altre parole, un cattivo servizio di medicina del lavoro non si traduce solo in un costo inutile, ma i problemi che ne conseguono sono direttamente quantificabili in termini monetari.

Così come traducibili in minori spese sono i benefici che otterresti se solo tutti i lavoratori fossero monitorati, indirizzati verso stili di vita salutari, tutelati, formati e informati al meglio per quanto riguarda salute e sicurezza, nonché assegnati alla mansione a loro più idonea per poter rendere al meglio: la situazione ideale perché tutti si sentano importanti parti di un tutto che funziona e prospera, che genera ricchezza e benessere e contro il quale non c’è alcun motivo di cospirare.

Ah, se solo tutto questo fosse possibile…

Infatti è possibile e non vedo l’ora di spiegarti come al più presto.

Lorenzo Baù – Esperto di Salute e Sicurezza sul Lavoro

 

 

LORENZO BAÙ – Con la Good Work S.r.l. Lorenzo Baù si occupa da anni di medicina del lavoro, prendendosi cura di decine e decine di aziende tra Liguria e Piemonte. Laureatosi a Genova, intraprende un percorso che lo vede presto impegnato nel settore della formazione aziendale e della consulenza in tema di salute e sicurezza. Quotidianamente a contatto con lavoratori e datori di lavoro, studia dal punto di vista del cliente il mondo della medicina del lavoro, fino a elaborare un metodo, subito apprezzato, che la rivoluziona completamente.

Contattalo all’indirizzo e-mail: l.bau@good-work.it

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